Le premesse non le faccio nemmeno più.
I lettori attenti avranno capito che sta diventando una rubrica fissa e che la amo molto.
Questa settimana c'è anche un po' di me (purtroppo poco davvero).
E se vi sbrigate, entro domani, potete partecipare anche voi al wor(l)ds #6.
900 caratteri, spazi inclusi, e la vostra creatività.
Se avete un po' di tempo, ecco anche il pidieffe di wor(l)ds #5 da leggere. E' davvero bello.
E poi, come di consueto, ecco il mio.
Si alzò tardi e nella penombra della stanza cominciò a stiracchiarsi.
Poggiò i piedi per terra e un brivido di freddo le percorse tutto il corpo, per fermarsi alla base della schiena.
Le foto appese ai muri della stanza la osservavano, anche quella nella cornice bianca, a destra del letto. Ogni mattina si svegliava e le guardava tutte con riconoscenza. C’erano il suo passato e il suo presente in quei volti sorridenti. Tutto ciò che l’aveva portata a essere quello che era oggi.
Su un post-it rosa, attaccato alla porta, c’era un buongiorno scritto in bella grafia. “Tesoro, ti ho già preparato il caffè. Ci vediamo per pranzo e non vedo l’ora.
p.s. eri così bella mentre dormivi che non ho voluto svegliarti”.
Baciò quel pezzo di carta, sbadigliò rilassata e andò per accendere il fornello in cui era poggiata la caffettiera già pronta.
Guardò fuori dalla finestra e pensò che era felice.
Guardò fuori dalla finestra e pensò che era felice.
Sono piuttosto invidiosa di questa tipa :)
RispondiEliminaBello come sempre questo racconto Emme,
bacio!