giovedì 12 febbraio 2015

Ammenzu o' mari


Su un pozzu iri avanti, 
un mi mannati arreri.
Lassatimi muriri  ammenzu o' mari. 

(Se non posso andare avanti, 
non mi mandate indietro.
Lasciatemi morire in mezzo al mare.)

Oggi piangiamo lacrime amare. 
Come se quei morti fossero parenti nostri, figli nostri, amici nostri.
La mia Sicilia è una terra, e sempre lo è stata, di approdo, di accoglienza.
La mia Sicilia ti aspetta a braccia aperte come solo una madre sa fare, ti culla con le sue ninna nanne dolcissime, ti nutre d'amore, ti conforta e t'inebria con l'odore delle zagare e dei limoni.
E fosse stato per noi, se solo ne avessimo le capacità, avremmo fatto una catena lunghissima e li avremmo portati tutti in salvo. E arrivati in spiaggia, ci saremmo stretti in un unico abbraccio per piangere insieme e per sperare.
Ma non siamo arrivati in tempo e neanche le nostre mani sarebbero bastate e servite per non sentire il peso di questa tragedia sul cuore.
Quindi, oggi piangiamo perché non possiamo fare altro.



È che io, questa cosa, l'avevo scritta il 3 ottobre del 2013 e non l'avevo mai pubblicata perché mi piangeva il cuore e pensavo: mai più.
Ma mai più è diventato ancora e, davvero, non so come facciano alcuni a portarsi un peso così grande sulla coscienza. Davvero, non lo so.




mercoledì 4 febbraio 2015

Quando piove/2

Ieri, sono uscita di nuovo senza ombrello che non è senso di ribellione al clima ma solo biondezza ben nascosta da una folta chioma di capelli neri.

Mentre camminavamo vicino Porta Pia, Valerio, che è grande spunto per questo luogo di cose che succedono (a me, per lo più), ha detto:
fosse per me, quando piove, starei tutto il tempo in giro.
Roma è bella sotto la pioggia e te la godi di più. 

Poi ha aggiunto: anche perché, quando piove, non ci sono tutti quelli con le pettorine colorate che ti fermano per renderti partecipe della battaglia che stanno combattendo.

Allora, un po' ridevo e un po' cercavo di stare sotto al suo ombrello che era piccolo e per due non bastava.
Che comunque, alla fine, quelli con la pettorina colorata c'erano ugualmente e io ho capito che se ti vuoi godere Roma quando piove, è meglio comprare ombrelli più grandi.

lunedì 2 febbraio 2015

Quando piove


Ieri sera pioveva e avevo lasciato l'ombrello a casa. Avevo queste scarpe nuove che ho comprato solo perché Rita continuava a dire che sono bellissime ma hanno i tacchi che fanno un rumore insopportabile.
Stavo correndo dai ragazzi che mi aspettavano per cenare, ma poi ho fatto tardissimo e io mangiavo il club sandwich e loro il tiramisù.
Insomma, pioveva.
C'era questa bambina con un ombrello rosso che stava parlando con un'amichetta e ha detto a me mi viene sempre da cantare quando piove, il problema è che non so mai che canzone cantare.
Proprio così: a me mi viene sempre da cantare quando piove.
E mi ha fatto pensare che, invece, a me quando piove mi viene da stare davanti una finestra a guardare che piove e a fare i cuori sui vetri.
Mi viene da bere cioccolata calda sopra il letto. Magari pure con le parigine sopra le ginocchia che fa un sacco pinterest.
E quando piove e non ci sei, non è che abbia molto senso stare davanti una finestra a disegnare cuori o sopra un letto a bere cioccolata.

T'ho scritto: sono a San Pietro, c'è ancora l'albero di Natale e piove.
Tu guardavi la partita e chi ti disturba mentre sei lì che t'infervori perché pareggiano.

Mi scrivi: quando torni a casa?
Non mi chiedi nemmeno con chi sono, come si chiamano, come li conosco, perché mi vengono a prendere da casa e mi ci riportano e aspettano che io apra la seconda porta prima di rimettere in moto.
Non ho capito se è riservatezza o un modo per evitare che anche io faccia domande.
Perché, io, invece, lo vorrei sapere se c'è qualcuno che accompagni a casa e che aspetti mentre cerca le chiavi dentro la borsa.

Tanto a voi lo insegnano a scuola di calcio a dribblare anche le domande scomode a cui non volete dare risposta.
Però, mica lo so se hai mai fatto scuola di calcio. É una di quelle cose che dovrei chiederti.
Di che cosa abbiamo parlato per tutto questo tempo che ormai supera di gran lunga i 365 giorni?

Questo fine settimana che è il nostro fine settimana, mentre mi cucini qualcosa di decente, magari te lo chiedo.
E speriamo che piova, così magari a me viene da cantare* e poi guardiamo le partite insieme sorseggiando cioccolata.


*e magari canto questa qui che tanto la canto ogni volta che ti dormo vicina.

P.s. Mi faccio venire la glicemia alta da sola. Ma, insomma, mi passa.