giovedì 7 novembre 2013

Stacce


C'è un campo piccolo. 
Davanti al campo ci sono delle panchine.
E io sulle panchine, davanti il campo piccolo, mi siedo spesso nel pomeriggio e guardo le foglie per terra che stranamente sono di un rosso e di un giallo intenso. Schiaccio le foglie, leggo e un po' mi guardo intorno.
Le foglie fanno un rumore che è simile a un cracker che si rompe. Sono friabili. Fri abili. In ordine penso a Banderas che impasta i cracker (s'impastano, no?), alla terra friabile, al fango. E' che ho i pensieri pindarici. 
Dentro al campo si tirano la palla, ma proprio addosso, e s'insultano e ridono. "Regazzini", dicono qua. Regazzini con le Jordan ai piedi e con i pantaloncini corti.
Penso che a 883 km da qui, i "regazzini" li chiamano "carusi" e che alcuni di loro io li conosco e me lo ricordo quando stavano dentro un campo, con le Jordan e i pantaloncini corti.
E mi ricordo anche che uno di loro non lo vedo da anni e non perché non avrei voluto. E' solo che non si può. 
E mi ricordo che, sempre lui, mi diceva ché te li allisci a fare i capelli? Lo sai che riccia sei più tu? Almeno, si capisce subito come sei. E come sono? "Selvaggia". 
E mi ritrovo a schiacciare foglie che fanno crick e a sorridere di quei ragazzini che ne hanno messo uno all'angolo e gridano: "stacce".
"Stacce", è una parola che mi piace un sacco.
E se avessi avuto una macchina fotografica, non per forza ultra tecnologica, una qualsiasi, e avessi saputo fare delle foto più o meno decenti, magari li facevo vedere anche a voi i "regazzini" con le Jordan e le maglie a maniche corte a Novembre.
E voi, non potevate sentire che dicevano "stacce" ma quello ve l'avrei raccontato io.

9 commenti:

  1. Hai descritto un'immagine semplice ma bellissima.

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  2. Sa di pulito, l'immagine che ci hai regalato. Non so perché, ma me la vedo col cielo pulito e l'aria che sa di buono, che ti entra nei polmoni mentre inspiri tra un pensiero pindarico e una girata di pagine e un CRICK delle foglie. Io c'ho le decisioni pindariche. Vanno bene uguale?

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  3. Bella Emme, sempre parole che mi piacciono le tue.
    Abbraccio tesoro

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  4. Anche se manco da un po, tornare nel tuo blog è una boccata d'aria buona sul tuo mondo. Scrivi ed io so dove sei, cosa vedi e quello che provi. E un bel dono, il tuo...

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  5. Ma abiti così più in giù? Mio Dio.

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  6. Sembra quasi di vederle, quelle foglie gialle e marroni che crocchiano sotto i piedi. Stacce è una parola bellissima! :-)

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  7. STACCE... che insieme a "e daje" sono ormai nel mio vocabolario nonostante non sia romana doc. ;) ;)

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  8. stacce...
    decisamente non è nel mio vocabolario, ma amo coniare nuove espressioni per me stessa...
    e poi tu hai messo una scenografia così autunnalmente deliziosa

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