giovedì 13 giugno 2013

"Ti ricordi che sei femmina, vero?"


Non ho esattamente voglia di cose allegre nè di scriverne. Scriverei cose senza senso, senza punti, senza pause. Mi trovo a scrivere lettere a Lui, a me, alla me di domani, a quella di ieri.
Ma che palle!
Non ho aperto un blog per farlo diventare il muro del (mio) pianto.
Quindi, punto e a capo.

Questa mattina dopo una notte d'inferno (l'ennesima, ormai), mi sveglio e inizia la solita giungla casalinga.
Io che la mattina non parlo, mugugno come vi ho già ampiamente detto qualche post fa, io che ho una famiglia di gente che si sveglia e non fa altro che vomitare frasi.
"Buongiorno, come stai? Dammi un bacio" -  mia madre.
"Io vado. Ci vediamo dopo. Ma quello l'hai fatto? E il cane dov'è?" - mio padre.
Mentre Fratello1 canta dalla sua stanza e Fratello2 s'incazza perché lui è come me.
"Ma ieri che hai fatto? Sei tornata tardi? Hai mangiato? Cosa? Com'era? E oggi che fai? E dopo?" - mia madre.
Io rispondo per monosillabi: "Sì. No. Forse" o al massimo con suoni onomatopeici "Ehm, Uhm, mmm, Eh". Lei capisce, prende e va' via.
Tranne stamattina.
"Emme, truccati un po'. Sembri una morta!"
"No!"
"Almeno i capelli te li sei fatti?"
"Uhm"
"La maglietta non si può guardare. Stirala!"
"Mamma, sono già in ritardo. Tanto appena  mi siedo in macchina, si fanno le pieghe un'altra volta!"
"Ti ricordi che sei femmina, vero?"
"Ogni tanto"
"Io alla tua età..". Sospira.
Finisco la frase per farla felice, "Avevi già un figlio di un anno. Ciao Ma'!". Rido.
Lei non si scoraggia neanche di fronte a questo: "I tuoi fratelli non uscirebbero mai con una maglietta non stirata. Loro stanno delle ore davanti allo specchio!". Lei pregusta la vittoria.
"Quindi?", le rispondo annoiata.
"Quindi.. quindi..", spaesata, "quindi, dove ho sbagliato con voi?".
Non rispondo. Tanto non ce n'è davvero bisogno.
Chiudo la porta di casa che lei continua a parlare. Sul vialetto, mi placca il nonno.
"Levimi 'na curiosità, ma chissi capiddi fatti su?", che per i non siciliani vuol dire: Toglimi un dubbio, ma ti sei pettinata i capelli?
E io non lo so. Mi guardo allo specchietto della macchina.
Ho i boccoli/ricci/capelli mossi che, alla fine, potremmo semplicemente definire capelli alla cazzo, ho questa faccia bianca cadavere che non prende sole da anni, le occhiaie, la guancia fatta ancora di cuscino, la maglietta spiegazzata e penso che hanno ragione loro.
Poi, guardo l'orario: merda, sono in ritardo come sempre.
Pensa, se la mattina dovessi fare tutto quello che dice lei a che ora arriverei.


12 commenti:

  1. Io ho dei capelli banali. Invidio i tuoi. Ma non la mattina, la mattina li amo, i miei. Niente di niente da sistemare e via, a lavoro, sempre in orario. Il trucco? Non vivere con chi mi dice cosa e come dovrei essere :)

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  2. Potessi starei sempre con magliette sgualcite, struccata e con i capelli alla cazzo di cane!

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  3. Solidarietà, io ormai i capelli non li guardo piu', fanno tutto loro, sulle maglie da stirare la scena è molto simile a quella che hai descritto tu, cambia solo la mia risposta: "tranquilla, tanto mi si stira addosso" o meglio, nei giorni piu' fortunati "dopo la stiro con la piastra" e con piastra intendo quella per i capelli xD

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  4. oddio mi hai fatta sorridere.. ho visto me stessa. Grugniti al posto di risposte in prima mattina (che ora mi salvo perchè in prima mattina non c'è nessuno per casa che mi rivolga la parola), vestiti presi direttamente dallo stendino, capelli legati alla pene di segugio e trucco.. quale trucco? neanche mi ricordo come si mette un ombretto :)
    A chi mi rimprovera rispondo che lo faccio per onestà intellettuale. Se mi conosci sfatta e struccata non avrai mai la sorpresa del mattino dopo. vuoi mettere?! :)

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    1. Che poi è vero. Ogni volta che mi trucco e poi mi strucco, guardo inorridita la salviettina struccante. Se pensi che ci mettiamo tutte quelle cose in volto.. e poi chi siamo?

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  5. Il risveglio è un momento traumatico per tutti. Anche mia mamma era affetta da logorrea acuta appena alzata ed io rispondevo a monosillabi e lei si incazzava. :)

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  6. Sono con te! Mia madre è esattamente come la tua:" Manuela perchè non metti un'altra maglietta? Quella è tutta squalcita! Boh.. ma come vai in giro!" ahaha pare sia un luogo comune allora!
    Per quanto riguarda il trucco.. beh.. io mi trucco poco. Non mi piace il cerone! T'appoggio :)

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  7. L'importante è stare bene con sé stessi, io in estate se riesco ad abbronzarmi mi trucco poco, ma in generale sono un po' ossessionata dall'essere sempre a posto. Forse perché le rare volte in cui esco con le prime cose che mi capitano incontro la mia vicina di casa che si dà il caso essere:
    -più piccola (dovrei dire giovane?) di me
    -più alta
    -più magra
    -più zoccola
    -sempre parecchio figa

    siccome preferisco evitarla, tendo a uscire col mio solito tacco 10, col quale eventualmente stilettarla se dovesse irritarmi troppo.

    PS: sono totally in love con il siciliano, è una lingua troppo bella. Cià.

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    1. Posso darti lezioni (di siciliano!) :)

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    2. Se non ti incazzi che la filologa che è in me analizzi ogni singolo fenomeno linguistico -il mio insegnante di salentino gliel'ha data su.

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    3. Ma incazzarsi con te? Ma mai!
      In cambio m'insegni a parlare bene inglese o francese o una lingua a caso che vuoi tu! ahah

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  8. Soffrendo pesantemente di insonnia, la mattina per me è un forziere pieno di possibilità.
    eppure NON tutti i giorni il pettine ha la meglio sulla mia inerzia...

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