giovedì 3 aprile 2014

La mia rivoluzione


Io lo so perché ho paura.
Lo so perché è sempre stata qui, la paura, al centro dello stomaco.
Era lì quando dovevo scrivere la data sul quaderno, in alto, e dovevo imitare le due g di Oggi come le faceva la maestra.
E io, non lo so, ma a me sembravano due disegni strani quelle due g, così attaccate, così armoniose. Inseparabili.
E la paura era lì quando mi hanno messo le punte ai piedi per la prima volta e dovevo ballare l'assolo de La Bella addormentata e io pensavo: non sono capace, cado, mi faccio male, non sono brava, non sono brava.
E la paura era lì quando qualcuno guardava me e io pensavo: di sicuro gli piace la mia amica.
Era lì quando non ero abbastanza magra, brava, bella, intelligente, simpatica.
Era lì ed è ancora qui.
Che essere la prima non era il sogno di nessuno, ma forse sì.
"Che la principessa è brava, la principessa è furba, la principessa non piange mai che è forte lei".
Mi piaceva che gli altri, che lui, vedesse soprattutto questo di me.
La forza, il coraggio, l'essere sempre autonoma, il non fermarsi davanti a niente e nessuno.
Lui aveva questa faccia orgogliosa quando gli dicevano che la "principessa" ha preso un bel voto, è così brillante lei, è stata così brava al saggio.
E lui diceva che, per forza, "è come me".
Però, la paura di sbagliare è sempre lì e più cresco e più inciampo.
A cadere quasi ci prendo gusto e lui molte volte ha smesso di guardarmi orgoglioso, tante mi ha detto che era deluso.
"Proprio tu..".
Proprio io decidevo di mollare tutto, anche la vita perfetta che mi ero costruita.
Proprio io mi prendevo quell'autonomia tanto sputtanata.
Proprio io che oggi mi sento una rivoluzionaria (o una rivoluzionata).

E c'è qualcuno che dice che non ha senso questa paura: t'hanno messo in testa che non sei capace.
No.
Molto di più.
Sono io che mi sono messa in testa di non essere abbastanza per la gente che ho intorno (anche quando brava lo sono stata davvero).
Ma questa è la mia rivoluzione.
Questo posto lo è, Roma più di tutti, anche scattare foto diventa una rivoluzione.

E, ora, chiedimi se sono felice perché ora ti direi che sì, sono felice.
E domani, lo so, mi passa.
Tornerò a non essere abbastanza. Ma oggi sono la rivoluzione.
La mia, prima di tutto.


"Perché so che quando il mondo sarà pronto a grandi cambiamenti, tu ne sarai parte.
Oggi sei già la mia rivoluzione."

11 commenti:

  1. parole commoventi.. ti posso capire <3

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  2. Ovvio che non si può essere tutti i giorni dei rivoluzionari, ma quando la giornata capita... allora viviamocela tutta al 100%.
    In gamba, sempre! ;)

    Moz-

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  3. Quanto ti capisco. Ma domani chissà e oggi è abbastanza quindi io te lo chiedo : sei felice, oggi?

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  4. Complimenti, post di una bellezza sorprendente. Su quanto possiamo cambiare in meglio la nostra vita, ma anche su quanto in fondo possiamo ostacolarci. Essendo i peggiori giudici di noi stessi, i più severi critici e i più esigenti insegnanti.

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  5. Ti capisco bene. E la vita perfetta che vogliamo costruirci diventa una gabbia nella quale è difficile se non impossibile essere felici. Continua spedita con la tua rivoluzione! Un bacio grande

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  6. Ti capisco bene. E la vita perfetta che vogliamo costruirci diventa una gabbia nella quale è difficile se non impossibile essere felici. Continua spedita con la tua rivoluzione! Un bacio grande

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  7. Oggi. Che bella parola.. Anche con quelle difficili g attaccate!
    Un bacio grande!

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  8. Una così è solo da stimare. Brava emme.

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  9. Che inutile piagnisteo.

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