martedì 16 luglio 2013

Vivi


Ho delle foto da togliere dalle pareti ma non ce la faccio. Sono lì  e mi guardano tutti i giorni, quando mi sveglio e quando mi addormento. Sono lì e non dovrebbero più esserci.
Ho dei pensieri per la testa: quelli che non lasciano spazio ai punti. Sono delle virgole continue e difficili da spiegare alla gente perché si annoierebbe, perché le mie fragilità sono mie mica loro.
Ho dei libri da leggere, me ne regalano molti e non sanno quanto bene (mi) fanno.
Ho delle storie da ascoltare, da raccontare, di cui innamorarmi, per cui emozionarmi. Come l'anziano signore che ieri mi raccontava della sua vita, del carro tirato a mano quand'era in Toscana, della bellezza di Lucca, dell'efficienza di Modena, dei nipotini a Roma.
Ho il cinismo insito in me, come una malattia che scava e scava e poi fa i buchi nello stomaco. Un cinismo che è una difesa, che rende forti ma debolissimi allo stesso tempo. Che ti svuota l'anima e neanche te ne accorgi.
Ho dei sogni che sono degli incubi e la mattina mi sveglio con l'ansia di qualcosa che non è mai successo e mai succederà. Sento la sua mancanza ma la rispedisco indietro come un boomerang perché non voglio più averti tra le mie cose e nelle mie giornate.
Ho delle domande da fare a cui nessuno da' le risposte.
Ho degli scatoloni da preparare:  vita da prendere e chiudere con del nastro adesivo.
Ho una nipote che dice: "che sseei bbella".
Ho delle amiche che danno la colpa alla luna calante quando le cose mi vanno di merda.
Ho una nausea continua, anche in questo momento.
Ho molta voglia di scrivere ultimamente.

Io non lo so che cos'è quest'irrequietezza che mi porta a vedere il nero nelle cose e poi il rosa e poi il nero e poi il rosa.

E' come essere due persone in una: la prima vorrebbe abbracciare il mondo, la seconda lo vorrebbe sfanculare tutto per intero.
Mi sento incompleta e non sono sicura che partire mi completerà davvero.
Ma intanto, come fai a saperlo se non lo fai?
Io me lo chiedo spesso: come si fa a restare vivi?
Non vivi con il cuore che batte.. quello, su per giù, so come funziona.
Vivi con una testa pensante. Vivi senza farsi trascinare dai brutti pensieri. Vivi.
Come?

8 commenti:

  1. indossando gli occhi di una nipote che ti dice BBella, forse.

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  2. Ti capisco, sai. Non a caso mi danno spesso delle bipolare. Sarei una bugiarda a dirti che esiste una soluzione, una pillola della felicità a buon mercato. La realtà è che dobbiamo fare gli equilibristi, barcamenarci tra in e out, bene e male, felicità e dolore. Fin quando c'è equilibrio va tutto bene. Ma non permettere che il dolore abbia la meglio.

    Bacio Emme

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  3. Emme...non c'è nessuno che ti segue, che ti mette fretta o che ti giudica. Prenditi il tempo che ci vuole e, in questo tempo, SOPRAVVIVI. Respira, mangia, ogni tanto sorridi (quando ti dicono che sei bella), non perdere mai queste piccole cose. Per tutto il resto c'è tempo, anche per tornare a vivere veramente. Tutti possiamo suggerirti miriadi di soluzioni che non saranno mai adatte a te, alla tua storia, alla tua persona, quindi leggi, distraiti, fai in modo che ogni mattina sia migliore di quella prima, con gli incubi limitati a quando ti alzi dal letto.
    Ti abbraccio...tanto!

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  4. Boh.

    (è la risposta più sincera che posso darti.)

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  5. Io mi mostrerei, la vanità fa bene all'autostima (se a piccole dosi). Sono certa che saprai trasformare, in un modo o nell'altro, il titolo di questo post da aggettivo in imperativo autoimposto ;)
    Un abbraccio forte!

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