mercoledì 3 ottobre 2012

Di fiabe e illusioni..


Ieri, guardavo mia "nipote" guardare “La Bella e la Bestia”. Rideva di una felicità commovente, mi teneva forte la mano mentre Belle insegnava alla Bestia a mangiare con un cucchiaio.
La guardavo e pensavo che le illusioni iniziano proprio lì. Quando ti dicono che troverai qualcuno e riuscirai a cambiarlo in meglio o quando ti dicono che il principe azzurro alla fine sceglierà te.
Nessuno ci ha mai detto che con molta probabilità, la Bestia dopo la trasformazione si rende conto di essere bello, ricco, potente e con una fila di donzelle dietro il castello. Nessuno si è mai premurato di farci sapere che Belle, nel frattempo, è tornata a casa del padre e che alla fine ha sposato Gastone per la disperazione. 
Le favole sono favole e resteranno sempre tali. Capita che il principe non sia così principe,  che veda e senta più principesse contemporaneamente, che alla fine scelga la strega cattiva o che semplicemente s’innamori di un’altra principessa che non sei tu.
Noi, però, alle favole vogliamo continuare a crederci. Siamo ostinate in questo. Viviamo nell’illusione che alcune attenzioni siano rivolte solo a noi: gli sguardi, le frasi carine, le piccole cose che sembrano tutto.
Poi, ci distraiamo un attimo e lui è lì, a fare le stesse cose con chissà quante altre.
Per carineria? Per educazione? Perché sono così e basta?
Comincio a pensare che loro, gli uomini, poverini non lo facciano neanche con intenzione. Dicono le cose senza sapere che tipo di reazioni esagerate avremo noi, appassionate di fiabe moderne.
Che ne so, magari, dicono un “noi” e lo buttano lì proprio perché nella frase suona bene o perché, semplicemente, è più veloce di un “io e tu”. E noi, che facciamo? Ma, naturalmente, il conclave delle amiche. 
Tipo: “Ha detto noi! Ha detto noi! Pensi, che il prossimo passo è il matrimonio?”.
No, seriamente. Avevo iniziato il post pensando di scrivere il peggio sugli uomini ma più ci penso e più credo che quelle sbagliate siano le donne.
Siamo noi le complicate, bravissime a costruire film sulle frasi, esperte a vedere cose che nella realtà neanche esistono.
Siamo noi il problema o quelli che ci hanno detto che la vita finisce sempre con un “e vissero felici e contenti”.
Niente arriva dal cielo e per grazia ricevuta. Al massimo dobbiamo lottare per averla. Non esiste il principe che ci trova svenute, con una mela accanto,  ci bacia e ci sposa (senza neanche sapere il nostro nome, tra l’altro!). 
Nelle mie favole, Biancaneve è scappata di notte dalla casa dei nani e si è fatta una nuova vita, Cenerentola s’è incazzata con la matrigna e un bel giorno le ha fatto trovare la valigia davanti la porta sventolandole davanti la faccia un bell’atto di proprietà con il suo nome sopra e Ariel ha preferito restare sirena per tutta la vita piuttosto che rinunciare alla sua voce.
I principi vengono dopo. 
Oppure non arrivano affatto: e nelle mie fiabe di oggi, nessuno piange lacrime salate per questo.


L'immagine è presa da qui: http://amymebberson.tumblr.com/ (le sue mini principesse sono bellissime, oltre che esilaranti. Ve le (stra)consiglio!).

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