mercoledì 10 ottobre 2012

Lettera a G.


Lo squillo di un telefono e il corso di una vita che cambia. 
Lei dice a lui di sedersi ma di non preoccuparsi. In realtà, gli vorrebbe dire di stringerla forte e aiutarla a fare uscire le parole giuste perché in quel momento tutte quelle che pensa sono troppo dolorose, banali o stupide.
Lui la guarda fiducioso. Non sa, non può sapere. Poi è tutta una corsa contro il tempo, una corsa anche contro la razionalità e contro se stessi.
Lui dice che non è possibile, “si saranno sbagliati”, lei piange in silenzio perché anche il rumore di un singhiozzo in questo momento potrebbe disturbare.
E’ un silenzio che ti entra dentro, irreale e assurdo. E’ un silenzio che contiene tutta la rabbia e tutte le parole che girano confuse nelle loro teste.
Un orologio si è fermato, qualcuno ha urlato, qualcun’ altro cammina avanti e indietro come un padre in sala d’ aspetto, solo che nessuno sta nascendo.
E’ venerdì e fuori fa freddo. Lunedì inizia l’università e una nuova vita. Stipati in un angolo ci sono i quaderni, le penne e un porta penne a forma di rana. Acquisti felici di un pomeriggio senza pretese che adesso non hanno più alcun significato. 
Lei abbraccia perché sembra essere la valvola di sfogo di tutti, anche di chi non le parla da mesi. Non è ora della rabbia e neanche di vecchie questioni irrisolti. E’ ora di stringersi forte.
Lui ha lo sguardo perso nel vuoto come quei bambolotti di porcellana che un po’ spaventano. Una frase in bocca come una nenia antica: “Non ci entra, non ci entra. E’ troppo stretto, è troppo stretto”.
Nessuno da’ peso alle parole, nessuno ci pensa in questo momento. 
L’ aria è secca, pesante. Manca il respiro. Lei ogni tanto si siede lontana e sola, osserva quella strana compagnia che forma un semicerchio. 
Lui ha lo sguardo perso, accanto una donna che fa di “no” con la testa, più in là una ragazza che è tornata bambina e si fa cullare dal padre.
Si torna sempre un po’ bambini dopo un grande dolore, no? Perché è più facile scendere a patti con la realtà.
Lei ha la testa che scotta ma nessuna intenzione di andare via da quel posto. Le tempie pulsano e il battito è accelerato ma non è niente in confronto al vuoto che ha nello stomaco e il cuore che ha cambiato sede naturale.
Tutti hanno l’impressione che qualcuno entrerà dalla porta e dirà che è tutto un gioco, uno scherzo di cattivo gusto. E’ solo l’ultima illusione a cui aggrapparsi.
Non succederà niente. Resteranno lì immobili sopraffatti dal destino, dalla rabbia, dalle lacrime e da tutto il resto. 
Lei andrà a dormire con la febbre alta, la pelle bollente e il cuore freddo. Lei continuerà a pensare che è tutto un brutto sogno, che si sveglierà domani senza febbre e con il mondo al suo posto.
Lui, invece, no. Lui ha capito che è tutto vero. Sfogherà la rabbia dando qualche pugno al muro, dirà che è ingiusto, che la vita non è giusta. Ma lo sa di già, Lui, che la vita non è come ce l’aspettiamo, che ci ruba un pezzetto della nostra felicità ogni tanto. 
La differenza tra loro è anche in questo. Lei spera, Lui sa.
Domani sarà un altro giorno. Questo sarà sempre tra i ricordi da rispolverare ogni 10.10.


“Quando hai solo 18 anni, quante cose che non sai! Quando hai solo 18 anni, forse, invece, sai già tutto, non dovresti crescer mai. Se ti scrivo solo adesso è che sono io così, è che arrivo spesso tardi, quando sono già ricordi che hanno preso casa qui. Non è vero ciò che ho detto , qua c’è tutto a dire che ci sei. Fai buon viaggio e poi , poi, riposa se puoi.”

2 commenti:

  1. Vorrei tanto commentare, ma non trovo le parole adatte.
    Quello che per te è il 10/10 (penso sia una data) l'ho vissuto anche io.
    Non era il 10/10, ma ritorna sempre, puntuale ogni anno...
    Era uno di quei giorni nel calendario, di quelli che dimentichi, come tutti gli altri, un giorno del calendario che, adesso, vorrei dimenticare più di tutti gli altri.

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  2. @Anonimo: A volte più che dimenticarlo dobbiamo solo prendere quel giorno e "digerirlo" bene.
    Sono convinta che arriverà il giorno che i miei 10/10 saranno fatti di ricordi dolci. Di risate.
    E spero sarà così anche per il tuo giorno.
    :*

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