lunedì 23 dicembre 2013

Troppo poco


Quando qualcuno ti ha dato tanto, tanto che non riesci a quantificarlo, come fai a lasciarlo andare?
Come si chiude la scatola con tutti i ricordi dentro, per riporla in qualche soffitta, e poi dimenticarla per sempre?
Non so come si fa. 
Io che gli amici sono gli stessi da dieci, ma anche quindici anni. Io che il mio ex lo sento almeno una volta a settimana e ho ancora le sue foto appese alle pareti della mia stanza.
Io, sì proprio io, che non so lasciare andare nessuno se penso che ne valga la pena. 
Io che mi sono anche stufata di scrivere io perché vorrei scrivere un po' di noi, di te, di qualcuno che non sia io.
Quantifichiamo insieme il dolore, la delusione, la rabbia che dobbiamo accumulare per dire basta? 1, 2, 10, 100?
Lo so che è Natale e siete tutti estremamente felici, presi dai pacchetti con i biglietti scritti a mano, le luci degli alberi, lo zenzero, la cannella, l'odore di fritto per casa ma io invece, a me, mi pare di vivere in una bolla di sapone.
A me, invece, mi sembra di essere sempre fuori posto e troppo pensante o troppo poco pensante, troppo truccata o troppo poco truccata, troppo vestita o troppo poco vestita.
Troppo nervosa, troppo ansiosa, troppo acida, troppo cinica.
Poi, ieri in mezzo a della gente, che conosco da una vita, non ero niente di tutto questo.
Poi, oggi ho visto una foto e nella foto c'era uno che sorrideva con un sorriso dolce e io quel sorriso, proprio quello, l'ho visto un paio di volte ma la prima volta l'ho visto (per davvero) l'anno scorso in questi giorni. E per quel sorriso, proprio quello, ho pensato di essere troppo poco. 
Che troppo poco è un controsenso bello e buono. O sei troppo o sei poco, no?
Comunque sia, nonostante le arrabbiature e le delusioni, ho guardato la foto e ho sentito il calore allo stomaco e al cuore e ho pensato che per quanto lui possa deludermi e farmi arrabbiare, resta sempre lui e io non ce la farò mai a cancellarlo completamente.
Mi verrebbero da dire molte cose, mi verrebbe da scrivere una lettera con una bic blu, piena di sbavature e cancellature. 
Si perde sempre qualcosa e io in questo gioco delle scelte ho perso un pezzo di me, forse quello più spensierato. 

Che poi per perdere avrei dovuto giocare o quanto meno combattere e io non sto facendo nessuna delle due cose. Mi sono ritirata subito, mettendo giù le armi e innalzando barricate.
E chissà se si può anche perdere poco, perdere solo un po'.

6 commenti:

  1. E' proprio quello che mi sto chiedendo io adesso, come faccio a lasciar andare qualcosa che mi ha dato così tanto?
    Non sono decisamente fatta per i finali, io.

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  2. Mi son commossa leggendo questo post...sarà che ti capisco benissimo. Ogni tua sensazione descritta, l'ho sperimentata e continuo a sperimentarla sulla pelle, sugli occhi , sulle mani , sul cuore.
    Non si può dimenticare. Perchè nei momenti di spensieratezza ,ti verrà in mente , senza preavviso.
    Erri scrive:
    "Quando l'appartenersi di una donna e di un uomo diventa possesso, allora si può essere perduti, perché si perde solo ciò che si possiede".
    Non lo perderai, vi appartenete.

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  3. Io a quelle sensazioni mi ci sono aggrappata con tutte le mie forze perchè quando le provavo ero diversa, mi piacevo molto di più. Il tempo però, anche se sembra retorico, le ha lasciate davvero andare e alla fine mi è rimasta solo un po' di malinconia...per quello che eravamo, per quello che ero con lui, perchè chissà se lo sarò mai più. E comunque io una lettera l'ho scritta, è lì nel mio cassetto e mai gliela spedirò però mi ha aiutato anche solo scrivere quello che provavo.
    Ah tra l'altro anche io sento spesso il mio ex e ho ancora le sue foto alle pareti, meno male non sono l'unica!

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  4. Tu, che non sai lasciare andare, se pensi che ne valga la pena.
    Io, come te...e se mi lasciano loro, muoio un po...ed ogni abbandono è un'altra piccola crepa nel cuore.
    I tuoi post sono sempre struggenti, sempre così agrodolci...
    Bisogna leggere tra le righe, oltre le parole di delusione e disincanto, oltre la emme che non è mai al suo posto, per provare a capirti davvero...

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  5. Capisco cosa si trova, sono in qualche modo nella stessa situazione. Ma le foto non le ho più appese. Ho infilato ogni cosa sotto il letto, dentro una scatola fatta su a più non posso con lo scotch, e ci ho appiccicato sopra un foglio con su scritto: "dangerous box".
    Ci sono parti della vita che non se ne vanno. Forse si sbiadiscono un po' con il tempo, ma "sparire" è una parola grossa, direi impossibile.
    Dammi retta, comunque, per quanto mi posso permettere: niente menate! Vivi i tuoi sogni a prescindere. Da tutto. E da tutti.
    Un saluto ; )

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  6. «Muore solo un amore che ha smesso di essere sognato, fatto materia e che si cerca sulla terra.» (Pedro Salinas)
    Per il resto....ti abbraccio forte forte :*

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