E’ tutto il giorno che scrivo e mi sembra che non sia mai abbastanza.
Lavo per terra, scrivo una cosa, salvo, cucino, ricomincio a scrivere, salva file con nome, chiudo pages, inizio a leggere, guardo una puntata di Gossip Girl (di nuovo, per la milionesima volta), riapro pages.
Sarà che ho passato 24 ore da sola ed è stato bellissimo.
Mi viene voglia di cantare, cucinare, scrivere, fare il bucato. Cose di cui, onestamente, farei a meno nella vita di tutti i giorni.
Non uso facebook da un po’, lo trovo deprimente e triste. La fiera dell’ovvio.
Ogni volta che vorrei pubblicare qualcosa, penso sempre che non ne vale la pena e richiudo tutto.
L’ultima volta che ci ho scritto, e mentre lo facevo ridevo da pazzi, qualcuno si è un po’ risentito, qualcun altro invece ha iniziato a ripetere quello che avevo scritto quando mi ha incontrato per strada. Che anche che palle.
Usare cinismo e sarcasmo su Facebook è come andare con delle Laboutine vere a un matrimonio organizzato dal Boss delle Cerimonie (sì, il programma che stanno facendo ultimamente su Real Time).
Ecco perché non potrei mai firmarmi su questo blog.
Oltre tutto, su questo blog, ci ho buttato anche un sacco di paranoie e tristezze.
Oh gente, io non sono così. Non sempre, almeno.
Sono anche un po’ scema, un po’ bionda dentro.
Mi nutro di cibo spazzatura e ogni tanto anche di tv e musica trash.
Non è un vanto, attenzione. Anche perché passare da musica alternativa tipo Brunori e Colapesce per poi finire in doccia a cantare “case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale che anche se non valgo niente per lo meno a te, ti permetto di sooognare”, è quasi da border line all’ultimo stadio.
Solo che io mi prendo poco sul serio.
Mi piace parlare di Maria De Filippi e poi parlare seriamente di politica italiana ed estera.
Ho delle opinioni su Renzi, sulle staminali, sulla crisi, su Barack Obama ma guardo anche Master chef e odio Rachida.
Adoro parlare di calcio, di tifo, di calcio mercato, della juve che ruba le partite, dell’inter che è una merda perché, insomma, sticazzi chi vince, il bello è vedere il tifoso diventare nervoso di fronte le tue tesi assurde che per un secondo sembra che sei la massima esperta di calcio e poi resti perplessa di fronte un calcio d’angolo perché, ovviamente, non sai che cazzo è.
Dico un sacco di parolacce, guardo poca televisione perché odio la pubblicità e le fiction italiane.
Sono cresciuta a pane e serie tv americane che Dawson’s creek e Gilmore girls ve li potrei doppiare senza alcun tipo di problema e, soprattutto, senza copione.
E ho visto tutte le puntate di Costantino e Alessandra a Uomini & Donne.
Alessandra con quei copri spalla improponibili, i capelli lisci, lisci, gli occhi a palla. Le liti, “Maria, io, io ti saluto” e il finale con grandi pianti con Costantino che dice “non c’è un motivo per cui io oggi ti scelgo. Ti scelgo così perché è giusto che finisce così”.
E loro a Fregene che corrono, in sottofondo Venditti, i fuochi d’artificio sul mare, lei che dice “e quindi” e lui che risponde “e quindi, ti amo” come se ci fosse una logica.
Che ok, sono una persona impegnata, riservata, guardo i bei film, leggo un sacco e di tutto ma mi volete spiegare come fate a piangere, singhiozzando, se non guardate cose così? O se non ascoltate in loop tutta la discografia di Tiziano che la paranoia ce la tira a pacchi?
A me quando mi prende il momento trash, vuol dire che sono in palla sul serio e che qualcosa sta funzionando male.
Tipo ora che ho iniziato ad ascoltare “The voice within” dell’Aguilera e che ho la risatina nervosa di una che sta per esaurire.
Oggi, uno dal nulla, mi ha scritto che viene a Roma a metà febbraio e io volevo rispondergli “auguri” ma mi sembrava poco educato.
Mica l’ho capito perché mi cerca solo la gente che non m’interesserà mai.
Non so se s’è capito che sto scrivendo senza avere nulla da dire.
Mi sa di sì.
Solo che devo studiare e sto perdendo tempo di proposito perché mi scoccia farlo.
E quindi, niente, volevo raccontarvi anche questa parte un po’ idiota di me che avevo paura che m’immaginaste vestita h&m, con le cuffie grandi in metro, gli occhiali da nerd (no, questi li ho davvero) e il parka verde militare mentre leggo Bukowski.
Sono più normale, più sfigata, più niente di che di quanto voi possiate immaginare.
Ho anche qualche kg in più da un paio d’anni.
Però, questo blog, quando l’ho aperto quel lontano 2012, io non pensavo che sarebbe arrivato ad oggi e non pensavo che avrebbe “raccontato” tutte queste cose.
E forse, è una forma di esibizionismo quella di raccontarsi attraverso internet (il mio esibizionismo, però, è piuttosto strano considerato che tengo nascosto questo coso come Frodo con l’anello) però mi piace.
E mi piace leggere di alcuni di voi, immaginarvi di che colore avete i capelli, se quello che raccontate è tutto tutto vero, se siete delle persone simpatiche nella vita.
E mi piace scambiarmi le mail con la diciassettenne che mi scrive i trucchi per dormire ed è bella, bella e dolcissima.
Ecco, semplicemente, volevo ringraziarvi perché mi leggete e siete moltissimi, perché mi seguite anche se io riesco a seguire poche, pochissime, persone.
E perché io non me l’aspettavo che finiva così.