A un certo punto ho iniziato sui fogli di carta. A un certo punto le bozze hanno superato di gran lunga i post pubblicati.
A un certo punto, questo spazio non era più mio ma del mio dolore. Di lacrime e non più di gioie.
Era il posto che condividevo con persone a cui ho dato tutto, il meglio e il peggio di me, e da cui a mia volta ho preso tutto. Persone che hanno scelto di uscire dalla mia vita e che, giustamente, hanno pensato di farlo nel modo più deciso. Sbattendo forte la porta, lasciando macerie e ammaccature.
Questo posto mi ricordava tutti i miei fallimenti e le mie paure più grandi.
In fondo, da settembre 2012 a oggi questo luogo di parole ha affrontato: due lutti, diversi ma pesanti e dolorosi ognuno a modo suo. Delle gioie, poche. Milioni di dubbi, di se, di ma, di passi avanti e poi rincorse all’indietro. Affanni. Qualche risata. Un po’ di inizi e un po’ di fini.
Ha raccolto la nostra storia non storia, quella che esiste anche oggi e che solo oggi mi rende una persona serena.
E a questo luogo voglio persino bene, allo stesso modo in cui si vuole bene alle proprie ferite, ai lividi sul corpo che ti ricordano le cadute.
Però, poi, a un certo punto, si deve pure decidere di andare avanti.
Non sono una di quelle che taglia i capelli quando ha voglia di cambiare quindi questa decisione mi è costata fatica e rimuginazioni.
E ho rimandato. Non saprei dire per quanti mesi.
Però, quello che va fatto va fatto e a un certo punto diventa un bisogno fisiologico.
Chiudo il blog. Questo qui, per lo meno.
In teoria, ne ho un altro pronto dove ho portato qualche pezzo di questo giusto perché alle radici credo molto.
Emigro su wordpress.
Non so ancora quando tornerò a scrivere, se mai riuscirò a farlo davvero.
Non so neanche se ci “rivedremo” nell’altro posto.
Nel dubbio, vi ringrazio tutti perché mi avete fatto sorridere e riflettere, perché siete stati lettori attenti e perché in questo posto per niente pubblicizzato c’è sempre stata un sacco di gente.
Grazie e arrivederci.